Il mese scorso Google ha apportato aggiornamenti molto significativi relativi alle linee guida per i valutatori della qualità della ricerca, cioè la Quality Search rater guidelines.
La Quality Search rater guidelines è un documento per i quality raters di Google, cioè collaboratori esterni, che hanno compito di valutare la pertinenza dei suoi risultati di ricerca in tutto il mondo al fine di migliorarne le risposte.
Le revisioni e aggiornamenti più significativi sono quelli relativi alle nuove definizioni di cosa significa che i contenuti siano YMYL, inquadrati nella misura in cui i contenuti possono causare danni agli individui o alla società.
Il documento di aggiornamento presenta ora una nuova tabella che stabilisce chiari esempi di cosa significa che i contenuti siano YMYL o meno.
Chiarisce inoltre quanto sia fondamentale EAT per i contenuti altamente YMYL e che, allo stesso tempo, è possibile avere contenuti di bassa qualità su siti altrimenti affidabili e autorevoli.
Nella nuova versione aggiornata della definizione delle linee guida per la valutazione della qualità, YMYL viene definito in base al suo potenziale impatto in termini di danni causati“.
Gli YMYL rappresentano quindi argomenti aventi contenuti con rischio elevato di danni e possono avere un impatto significativo sulla salute, stabilità finanziaria o sicurezza delle persone o addirittura sul welfare e benessere della società.
Questi argomenti sono intrinsecamente pericolosi in quanto presentano disinformazione in relazione al contenuto che può appunto provocare effetti deleteri, come fornire cattivi consigli relativi a infarti, investimenti, terremoti, ecc.
Inoltre Google specifica chi potrebbe direttamente venire danneggiato da questi contenuti:
Il ruolo di EAT nel determinare se e perché una pagina è di bassa qualità è fondamentale in questo nuovo aggiornamento.
Nello specifico Google spiega che il livello di EAT richiesto per la pagina dipende interamente dall’argomento stesso e dallo scopo della pagina e invece per argomenti che richiedono solo l’esperienza quotidiana non è necessario che i creatori di contenuti forniscano informazioni su stessi.
Una pagina di bassa qualità può esistere comunque su un sito web autorevole:i valutatori della qualità della qualità devono valutare se il contenuto può risultare potenzialmente dannoso per l’utente.
Nel nuovo aggiornamento Google precisa che vi è bassa qualità quando le informazioni del contenuto principale sugli argomenti YMYL sono leggermente imprecise o fuorvianti.
Viene ribadito inoltre, nella sezione dedicata, che il livello di EAT richiesto da una determinata pagina dipende, come detto in precedenza, dallo scopo intrinseco di essa e dall’argomento.
Qualora infatti gli argomenti YMYL sono trattati dalla pagina in questione, EAT è fondamentale.
In assenza di Eat, anche se un sito web ha una reputazione positiva, la presenza di un potenziale rischio può portare ad una valutazione di bassa qualità per la pagina.
Quindi più una query risulta sensibile, più alto è il valore di EAT richiesto affinchè la pagina possa risultare di buona qualità.
Google invita a prestare attenzione anche al singolo contenuto:l’approccio di valutazione non deve mai essere superficiale anche se ci si rapporta con l’analisi di pagine di siti auterorevoli.
Vi possono comunque essere contenuti compressi, video caricati dagli utenti che possono dimostrarsi ingannevoli, dannosi e inaffidabili e quindi portare alla svalutazione della pagina.
Il Quality Rater Guidelines è un documento PDF redatto in inglese che spiega in maniera concreta quali sono le peculiarità che Google ritiene debba possedere una pagina di alto valore o viceversa di basso.
Vengono anche spiegati in dettaglio concetti di base utili a comprendere meglio il funzionamento degli algoritmi di ricerca preposti alla classificazione dei risultati di ricerca organica:
Tutte queste informazioni rappresentano una vera miniera per gli esperti della SEO e tramite esse saranno in grado di valutare al meglio i potenziali effetti e soprattutto i possibili danni agli utenti delle informazioni presenti nei contenuti.