A fine aprile 2023, Chat GPT è di nuovo disponibile in Italia dopo essere stato sospeso per un po’ di tempo.
Il blocco alla piattaforma di Intelligenza Artificiale era stato disposto per volontà del Garante della Privacy italiano a seguito della violazione delle normative che tutelano la privacy dei dati personali.
La riattivazione del servizio è stata possibile grazie all’implementazione di nuove misure di sicurezza imposte dal Garante della Privacy, per garantire la massima tutela dei dati personali degli utenti.
In questo articolo andremo a esaminare in dettaglio a quali condizioni Chat GPT è tornato a funzionare in Italia e quali sono quindi le nuove misure di sicurezza adottate.
Vedremo anche come la riattivazione del servizio rappresenti un’opportunità per tutti gli utenti italiani di accedere di nuovo alla vasta gamma di funzioni offerte da Chat GPT.
ChatGPT è tornata a funzionare in Italia dopo aver accolto alcune richieste del Garante della Privacy che ha formulato dei rilievi riguardo l’informativa sul trattamento dei dati e il loro utilizzo.
Per far tornare attiva in Italia ChatGPT, Open AI, l’azienda madre del chatbot, ha dovuto accogliere le seguenti richieste:
L’informativa deve essere fornita prima della registrazione e al primo accesso dopo il 30 aprile 2023 per gli utenti già registrati.
Se non è possibile correggere i dati, dovrà essere permessa la cancellazione dei dati personali.
OpenAI ha preso ulteriori provvedimenti per rispondere alle richieste di maggiore protezione dei dati.
Recentemente, ha creato una versione “incognito” per gli utenti, che consente di disattivare automaticamente la cronologia delle conversazioni, impedendo così che vengano utilizzate per l’addestramento dell’algoritmo.
Questa mossa mira a garantire una maggiore privacy e sicurezza per gli utenti di ChatGPT.
I dati personali raccolti da ChatGPT infatti, non sono solo le informazioni di base come nome, cognome, data di nascita o codice fiscale, ma anche i dettagli che ci definiscono come individui, come preferenze musicali, letterarie, abitudini sessuali e tendenze politiche.
Queste informazioni vengono utilizzate dal sistema per generare risposte coerenti e attendibili alle nostre richieste.
Quindi, garantire una maggiore protezione dei dati personali è fondamentale per assicurare la privacy degli utenti e proteggere la loro identità online.
Oltre alla già citata versione in “incognito”, OpenAI ha annunciato anche un’altra novità sempre a tutela dei dati personali degli utenti.
Tra queste novità vi è un nuovo abbonamento Business, rivolto ad aziende e professionisti, che garantisce che i dati degli utenti non vengano utilizzati per l’addestramento dei modelli del chatbot.
E’ stata introdotta infatti, una versione semplificata di esportazione dei propri dati personali, che consente alle persone di esercitare i propri diritti e di chiedere l’eventuale correzione o cancellazione dei propri dati.
La modalità “incognito” e l’esportazione dei dati personali consentono di proteggere la privacy degli utenti e di dare loro maggiori strumenti di controllo sui propri dati.
La riattivazione di ChatGPT in Italia è importante perché si tratta di un servizio di intelligenza artificiale di grande utilità per diverse applicazioni, come la creazione di testi e la traduzione automatica.
Inoltre, la possibilità di utilizzare ChatGPT in Italia offre nuove opportunità sia per gli utenti che per le imprese italiane, in termini di miglioramento dell’efficienza e dell’automazione dei processi lavorativi. Infine, la riattivazione del servizio, dopo le richieste del Garante della Privacy, dimostra l’importanza del rispetto delle normative in materia di protezione dei dati personali, garantendo ai cittadini italiani un utilizzo sicuro e responsabile del servizio.